Relazione sullo stato delle cose sul pianeta terra

pianeta terra

di Giorgio Baruzzi

dal libro: Contagi, meteo, pandemie

Zoppicando per le campagne del mio quasi natio borgo selvaggio, immerso nella natura contaminata, tra un rifiuto organico o disorganico e l’altro, l’occhio mi cadde su un misterioso oggetto luminescente. Mi parve dapprima una bottiglia piena di latte, ma visto più da vicino capii che si trattava di un UFO. Direte: “Ma dai, un UFO che somiglia a una bottiglia di latte! Ma sparala più grossa!”. Eppure sto raccontando i fatti nudi e crudi. Se non volete credermi chiudete pure questo manoscritto. Chi mi conosce sa che non ho mai inventato nulla. 

altre gaie storie
Formato Kindle 5,00 € – Copertina flessibile 9,00 €

Da che cosa mi accorsi che era un UFO? Ebbene, la cosa fu palese: intanto attorno alla bottiglia c’erano vistosi cerchi nell’erba; poi il colore e la luminosità della “bottiglia” variavano con incredibile frequenza. Infine, come se non bastasse, su quel misterioso oggetto stava scritto, ben visibile: “Contiene relazione per Omnic_04_Galacto”. 

Comprendo che a voi sembri strano e misterioso un messaggio del genere, ma a me fu subito chiaro. Il destinatario della relazione (Omnic_04_Galacto) altri non è che il guardiano supremo della galassia. 

Scrutai bene l’oggetto e presto individuai la scritta “Venerli B12_esploratore galattico: aprire con cautela”. Con la massima cautela aprii l’oggetto identificato come bottiglia e dentro vi trovai un misterioso cartiglio in antica pergamena, i cui caratteri misteriosi, incredibilmente (so che pochi mi crederanno, ma mi limito a riferire i fatti nudi e crudi!) si autotradussero in un linguaggio mezzo tra i geroglifici, i caratteri cinesi e il dialetto romagnolo che, pur con non poche difficoltà, e dopo aver consultato fior di linguisti, ho trascritto.

In realtà, più che di una relazione, si tratta di un dialogo intergalattico tra i suddetti Venerli B12_esploratore galattico e Omnic_04_Galacto, dove l’esploratore riferisce alla massima autorità galattica le condizioni della cosiddetta “civiltà umana” nell’anno 2022 e risponde alle domande del suddetto “Omnic”. 

Ebbene, mi chiederete: “come è possibile che tu abbia trovato il messaggio nella bottiglia nelle campagne granarolesi?” In tutta modestia presumo che nel partire dal pianeta terra, semplicemente, la bottiglia sia caduta casualmente dall’astronave di Venerli. 

A volte penso, invece, di essere stato prescelto da loro per lanciare un qualche messaggio agli umani. Mi limito a trascriverlo in modo letterale, con poche note di commento.

Venerli B12_esploratore galattico:

«Venerabile Omnic_04_Galacto, comunico conclusione missione esplorativa su pianeta terra. Segue precedente rapporto di Venerli B11 inviato nell’anno galattico 5B (anno terrestre 1322 d. C.)». 

Omnic_04_Galacto:

«Ottimo Venerli B12, come al solito molto efficiente. Prego relazionare sullo stato della terra e della civiltà umana e sui cambiamenti avvenuti». 

Venerli B12:

«In linea generale si può dire che è cambiato tutto e non è cambiato nulla, Venerabile Omnic».

Omnic_04:

«Che cosa intendi?»

Venerli B12:

«Intendo dire che da un lato la civiltà umana si è trasformata a un ritmo frenetico, pur senza sapere dove sta andando. O meglio, ignorando volutamente dove sta andando, ovvero verso la catastrofe. Gli umani hanno molto migliorato quelle che loro chiamano “condizioni materiali di vita” ma contestualmente hanno distrutto e stanno distruggendo la casa stessa in cui vivono, la terra. Dall’altro, nulla è cambiato nei loro modi di comportarsi, tali erano e tali sono rimasti, e semmai, per certi versi, sono anche peggiorati di molto».

Omnic_04:

«Ma come è possibile? Tutte le civiltà della galassia migliorano! Come è possibile che non si rendano conto?»

Venerli B12:

«Beh, da qualche centinaio dei loro “anni” si è sviluppato e diffuso ovunque sulla terra il cosiddetto “sistema capitalistico”, che essi considerano il migliore dei mondi possibili. In pratica è un sistema che si basa sull’interesse personale mentre dell’interesse generale non frega nulla a nessuno, o quasi. Quel che importa è guadagnare “denaro”, che oggi, rispetto al passato, per lo più non toccano con le loro mani, perché circola con altri mezzi. Quello che chiamano “sistema finanziario” è qualcosa di impalpabile, benché onnipresente, tanto che si spostano enormi quantità di denaro quasi solo col pensiero. Per farlo, i più sprovveduti usano i cosiddetti “cellulari” o “internet” o le ormai un po’ desuete “carte di credito”. 

Comunque tutti vogliono guadagnare, possibilmente senza faticare. E qualcuno ci riesce: i più biechi e privi di scrupoli, quelli che pensano solo a sé e a come far soldi. Se poi si considera chi di denaro ne ha tanto, chi ha in mano i mezzi di produzione, ben si può constatare che a costoro non interessa se quel che si produce distrugge l’ambiente in cui gli uomini vivono. A loro interessa solo il proprio guadagno, il proprio profitto. E il bello è che ne vanno fieri. 

Se talvolta fingono di interessarsi all’ambiente è perché questa finzione può tornare utile al profitto. Se un settore che loro chiamano “ecologico” si prospetta promettente per fare denaro, non esitano a investire. Oppure, in qualche caso, lo fanno perché magari devono pur vivere in un ambiente vivibile. Per cui vogliono che il loro giardino di casa sia ben curato, ma non gli importa se da altre parti la terra sta sprofondando dentro se stessa.

Il loro mondo è ormai da tempo un’immane raccolta di merci, miliardi di merci, che soddisfano bisogni umani o disumani, di un qualsiasi tipo, spesso frutto della fantasia degli uomini, e non di reali necessità. Ma anche le necessità e i bisogni più autentici sono ormai ridotti tutti a merce, valgono solo in quanto merce, con un prezzo di vendita sul mercato. Questo vale sia per i beni essenziali per la vita, come l’acqua, il cibo, le abitazioni, sia per quelli superflui. Anche i sentimenti e i “valori” sono divenuti merci: c’è un prezzo di mercato anche per l’amore, l’onore, l’amicizia, la lealtà, la giustizia, la pietà. I beni materiali li possiede in abbondanza solo chi ha denaro. Gli altri beni spesso mancano anche ai ricchi, perché non sono autentici, ma fabbricati ad arte, e servono tutti il denaro, servono tutti il profitto, che ora va e ora viene. Sulla terra abbondano invece l’avidità, l’egoismo, la superbia, l’arroganza, l’invidia, la crudeltà, la frode, la discordia e soprattutto la stupidità e la pazzia».

Omnic_04:

«Incredibile! Ma almeno, sul piano sociale si sono evoluti? Sono migliorate le condizioni di vita della popolazione terrestre? Sono diminuite le disuguaglianze tra gli uomini?»

Venerli B12:

«È difficile dare una risposta univoca. Ci sono paesi ricchi, almeno sul piano materiale, dove addirittura i beni, ovvero le merci sovrabbondano e si sprecano. Pensa che vengono persino distrutte perché troppe! Le crisi per lo più ci sono proprio perché si produce troppo, perché c’è troppa ricchezza. Cosa inconcepibile e paradossale, se ci si pensa. Aggiungi poi che, nonostante questo, anche nei paesi più ricchi c’è chi vive in miseria, non ha una casa e muore di fame. Ci sono poi paesi poveri, dove la maggior parte della popolazione vive in miseria e muore di fame, e solo ristrette élite nuotano nel benessere e nella sovrabbondanza.

Le città sono divise in due parti: una parte levigata, pulita e tirata a lucido, l’altra sporca, puzzolente e in putrefazione. Da un lato i quartieri destinati alla borghesia, dall’altro i quartieri operai. Nella parte opulenta le catene dei ponti e delle porte, i cardini, i chiavistelli sono tutti d’oro. Le strade sono lastricate di marmo, le logge dei palazzi sono rette da colonne di cristallo. Rubini, smeraldi, zaffiri e topazi creano uno splendente ornamento di colori. Perle e gemme preziose sono sparse sui muri, sui tetti, sui pavimenti. 

Nei giardini attorno alle ville e ai palazzi i fiori sparsi brillano di vividi colori. Le folte fronde degli alberi sono sempre feconde di frutti e di fiori. Per la città alta scorrono ruscelli gorgoglianti, quieti laghi, limpidi come il cristallo, piscine. La brezza tutt’attorno diffonde un soave profumo. Nei palazzi le sale, le stanze, i loggiati e persino le cantine sono ornate di arazzi e di cortine. Le lussuose abitazioni dei ricchi sono protette da videocamere, da sistemi di sorveglianza da cani feroci. La legge autorizza a sparare se qualcuno accenna ad entrare.

Ben diverso è il fetido mondo della città bassa. Agli occhi dei ricchi signori e delle ricche dame, dallo stomaco forte e dai nervi deboli, la miseria e il sudiciume, naturale complemento della loro ricchezza e del loro lusso, sono accuratamente occultati. Gli stabilimenti industriali sono disposti lungo putridi canali che si diramano per la città bassa. Le strade sono strette e tortuose, le case sporche, vecchie e cadenti. Vi sono file di case fatiscenti, di baracche, di catapecchie. Ogni spazio è occupato da costruzioni ammassate le une sulle altre, tutte rappezzate. Le strade sono ingombre ovunque di immondizie e di rifiuti. Le industrie riversano i loro liquami nei corsi d’acqua, nerastri e puzzolenti. E fabbriche, a ridosso delle case, canali di scolo, rifiuti, putridume. Sullo sfondo vecchi stabilimenti industriali simili a caserme. Ovunque l’aria è quasi irrespirabile, a causa delle emissioni tossiche delle industrie o del traffico».

Omnic_04:

«Che orrore. Ma almeno hanno smesso di farsi guerra e di sterminarsi l’un l’altro? Dovrebbe essere il minimo per esseri così pretenziosi e supponenti come gli umani, benché loro e il loro pianeta siano nella galassia meno di quel che è sulla terra un granello di sabbia. Eppure parlano pomposamente della superiorità della civiltà umana». 

Venerli B12:

«Venerabile Omnic, in effetti per qualche tempo abbiamo smesso di osservarli, indignati per questo loro assurdo vizio di farsi guerra. Ma non hanno smesso, al contrario. Solo nel loro secolo scorso (che corrisponde al nostro decimo nanosec dell’anno 6B galattico), ci sono state due grandi guerre, che loro hanno chiamato “mondiali”, con decine di milioni di morti tra i soldati ma anche tra i cosiddetti “civili”. Le loro invenzioni e tecnologie migliori pare che le inventino quando c’è una guerra, e le usano per distruggere e sterminare. Hanno scoperto l’energia atomica (che noi conosciamo da trilioni di nanosec galattici) e subito ne hanno ricavato bombe devastanti. 

Per qualche tempo sono stati in pace, così un umano mi ha detto, anche se in realtà ci sono state moltissime guerre. Capisco che ti sembra assurdo quello che dico. 

In realtà non sono scoppiate altre guerre mondiali, perché temevano di autodistruggersi completamente, assieme al loro pianetucolo, ma guerre qua e là ce ne sono state parecchie, e tutte con milioni di morti. E ce ne sono tuttora, che magari non si sa che ci siano, perché nessuno ne dà notizia». 

Omnic_04:

«Ma il futuro, il futuro come lo vedi, da questo punto di vista? Pensi che insisteranno su questa china o che troveranno il modo di finirla almeno con le guerre?»

Venerli B12:

«Per quel che ho potuto osservare, credo proprio che le guerre sulla terra ci saranno sempre, finché durerà il pianeta. Certo, non tutti gli umani vogliono le guerre, anzi. In realtà sono pochi quelli che le scatenano, ma sono potenti e hanno la forza per scatenarle. Sono a capo di grandi Stati e di gigantesche imprese che ora si alleano e ora si combattono tra loro. Il bello è che loro ben si guardano dall’andare in guerra a morire, ma tanto dicono e tanto fanno che riescono a mandarci uomini che magari non vorrebbero andarci ma che non contano nulla e non hanno scelta. 

La massa della popolazione si fa facilmente condizionare, e quando un paese, per qualche ragione, vuole accrescere la propria potenza o difendere quella che ha, che teme di perdere, non mancano di mettere in moto i loro mezzi di comunicazione, i loro pennivendoli, i loro propagandisti dell’armatevi e partite. Per essere più preciso e rispondere alla tua domanda: ci sono allo stato attuale tre grandi aree dove sono presenti grandi potenze. Poi ci sono altri stati di medie dimensioni. 

Gli Stati Uniti, come ci aveva fatto sapere un nostro collaboratore umano, sono stati lo Stato più forte e potente, sia sul piano economico sia sul piano militare. E lo sono tuttora, ma le cose sono molto cambiate. La Cina, che per qualche loro secolo è stata in difficoltà, ora è avviata a diventare in breve tempo la prima potenza mondiale e mira a inglobare nel suo impero tutto l’Estremo Oriente. Gli Stati Uniti stanno in vari modi cercando di contrastare questa tendenza. Stanno cercando, ad esempio, di aggregare attorno a sé tutti i paesi dell’America e di riaffermare la loro presenza nell’Oceano Pacifico. Molto difficilmente, tuttavia, riusciranno a fermare l’ascesa cinese. Che ci sarà presto una guerra tra Cina e Stati Uniti è pressoché sicuro. Quel che resta da vedere è quali saranno i loro eventuali alleati.

La “vecchia” Europa, con i suoi molti staterelli che nel secolo scorso si sono combattuti disastrosamente a vicenda, sta cercando di riacquistare la propria potenza, unificandoli in un unico Stato di dimensione continentale. Sul piano economico la cosa sembra funzionare abbastanza, ma su quello politico e militare molto meno, perché ogni stato che la compone continua ad andare per la sua strada. La Russia ha perduto il suo ruolo di grande potenza, ma la zampata dell’orso russo può ancora far male. Infine l’Africa, nonostante sia ancora fortemente sottosviluppata e sfruttata, vive in alcune aree una fase di intenso sviluppo economico e avrà un suo ruolo in futuro.

Oggi quasi nessuno è preoccupato per il possibile scoppio di una guerra mondiale in cui siano impiegate bombe atomiche, perché sono diventate milioni di volte più distruttive delle prime. Così, i più pensano che nessuno oserà farlo, perché la terra stessa sarebbe distrutta. Ma le altre guerre mondiali che gli uomini hanno combattuto sono state un errore di calcolo, l’esito di un azzardo malriuscito: nulla garantisce che anche per la terza accada la stessa cosa, anche se la quarta sarebbe poi combattuta a colpi di clava.

Nel frattempo, i tessitori di lodi del capitalismo cantano questo mondo come eterno. La borghesia continua a fare ottimi affari e ad arricchirsi, nonostante le ripetute crisi economiche, perché può spremere come limoni due miliardi di salariati. I loro studiosi e i loro giornalisti stranamente non li vedono, perché anzi ovunque scrivono e dicono che la classe operaia è scomparsa, anche se in realtà è molto cresciuta nel mondo. E le ricchezze sono sempre più concentrate in poche mani, mentre miliardi di uomini vengono sfruttati. Pochi di loro sono ricchissimi, mentre i più sono costretti a lavorare duramente per sopravvivere, e altri muoiono di fame».

Omnic_04:

«Allora, pensi che per loro non ci sia speranza?»

Venerli B12:

«Beh, come loro sono soliti dire, la speranza è l’ultima a morire. In realtà c’è stato e c’è tra gli umani chi ha cercato e cerca di cambiare strada, chi pensa che la società umana possa diventare un po’ più umana, che possa prendere in mano il suo destino e cambiare sistema. Fino a oggi i loro tentativi sono falliti e solo pochi continuano tenacemente a provarci. Che ci riescano prima del disastro è piuttosto dubbio… 

In prossimità della catastrofe, forse gli uomini reagiranno, come hanno fatto anche in passato. Ma non ci giurerei. È ben vero che piccole minoranze organizzate hanno fatto intravedere questa possibilità. È ben vero che l’assurdità di questo mondo è sempre più evidente, ma i potenti utilizzeranno tutti i loro mezzi per andare avanti così, utilizzeranno le armi, i loro lacchè e i loro propagandisti per convincere gli uomini che questo è il migliore dei mondi possibili».

Omnic_04:

«Ebbene, li lasceremo al migliore dei mondi possibili. Puoi tornare alla base, Venerli. Missione compiuta, per quanto possibile. Lasciamo che se la sbrighino da soli. Torneremo a trovarli tra qualche anno galattico, sperando o temendo che esistano ancora».

Venerli B12:

«Sì, lasciamo che se la sbrighino da soli… Passo e chiudo».

Mentre trascrivevo questa relazione intergalattica, vidi uno strano oggetto volante all’orizzonte sollevarsi, dapprima lentamente con lenti giri attorno, poi sfrecciare in alto a una velocità maggiore trilioni di volte di quella della luce. Si udì un assordante boato e la terra tremò, come se un tremendo terremoto l’avesse scossa. Poi tutto attorno sprofondò nel buio della notte.